Buongiorno a tutti i nostri allevatori, soci e appassionati del cavallo di Pura Razza Spagnola, alla luce del comunicato emesso dalla Fieracavalli Verona, in relazione alla presenza e all’esibizione di Diego Ventura all’interno del Salone del Cavallo Iberico, domenica scorsa, mi sento in dovere di precisare alcune cose che mi paiono importanti. Anche a seguito delle polemiche che si sono scatenate sui social, che mi hanno colpito, addolorato e, allo stesso tempo meravigliato e che ritengo dovute a un malinteso.
In primo luogo, il signor Diego Ventura è arrivato alla Fiera come un normale visitatore, per incontrare dei propri amici.
Trattandosi di quello che è riconosciuto in tutto il mondo come uno dei migliori cavalieri di doma spagnola è stato invitato a dare una breve dimostrazione, insieme alle persone che lo accompagnavano, durante lo svolgimento del Salone da quersti amici cui ha fatto visita e noi abbiamo acconsentito.
Ventura si è esibito assieme ai suoi amici, dando prova di capacità altissime e con un rispetto estremo per il benessere dei cavalli, che non hanno subito alcuna coercizione (tra l’altro, i cavalieri non indossavano speroni e non si sono serviti di frustini o altro).
Acconsentendo allo svolgimento della esibizione, abbiamo ritenuto di aver arricchito l’offerta della Fiera, con un’esibizione di altissimo livello tecnico, che è stata infatti molto apprezzata dal pubblico.
Si è trattato di una dimostrazione di doma vaquera e non di tauromachia (d’altra parte, come avrebbe potuto essere altrimenti?).
È vero che nel suo paese il sig. Diego Ventura esercita la professione di torero a cavallo, ma la cosa è del tutto lecita non solo in Spagna ma anche nella civilissima Francia, oltre che in tutta l’America Centrale e del sud. Pur non condividendo, personalmente, la tauromachia, non ritengo si possa condannare a priori quelle che sono le tradizioni millenarie di così tanti popoli. Abbiamo ospitato un grande cavaliere, non un criminale ricercato dall’Interpol.
Si tenga presente che né prima, né durante, né dopo l’esibizione del signor Ventura è stato fatto alcun cenno alla sua professione, proprio per non offendere la sensibilità di chi è contrario alla pratica della tauromachia.
Riconosco, che sorpresi dall’estemporaneità della visita inaspettata, e nella concitazione del momento, non abbiamo pensato di dover fare una comunicazione formale all’organizzazione della presenza del signor Ventura. Trattandosi di un libero cittadino e di un grande cavaliere, abbiamo ritenuto che la manifestazione potesse solo giovarsi dello spettacolo di una bella equitazione. Che è la sola cosa che è stata mostrata al pubblico.
Concludo, infine, che sono sorpreso degli attacchi di cui siamo stati fatti oggetto, perché da sempre la nostra associazione è impegnata per la promozione e la salvaguardia del benessere dei cavalli, come attesta il nostro codice etico e dimostra la pratica quotidiana dei nostri associati.
Per finire l’immagine pubblicata rappresenta un qualcosa che ci ha dato gioia